1984
Scrivi
sfili
poi ancora scrivi
poi sudi dentro
teatri tenda e palasport
e scrivi
dei tuoi sogni
delle tue emozioni
delle tue paure
delle amarezze
e delle gioie
e poi sfili ancora
indipendente
uomo
bambino che cadrà
ma uomo
bambino ricco di emozioni
ma uomo
bambino pieno di illusioni
ma uomo
in un mondo di illusioni
bambino contro la realtà
di un mondo che cresce
e divora senza rispetto
figlio di un nuovo schermo
padre della globalizzazione
che ti rende piccolo
inutile
sconosciuto
cieco
fino a quando
tu stesso
non sarai luce.
FEBBRAIO 1984
1984
Rosse scritte su una tovaglia
triste musica nell’aria
vecchie usanze da dimenticare
scrivo parole senza senso
pensando al futuro
quel futuro
che più volte ho bramato
e fuggito
richieste d’amore
richieste di morte
per passare ancora un giorno
e vedere cosa accadrà domani
cercarmi tra la gente
guardarmi negli occhi
e capire di essermi trovato
spezzare i ponti con i ricordi
per gettarmi in avanti
e ricominciare da capo
a svelare i miei segreti
ma non può continuare così
io mi voglio fermare
sono stanco
stanco di correrti dietro
voltati
e vieni qua!!!
1984
E noi ancora qui
seduti sui nostri anni
aspettando un’altra festa
per parlare insieme
per stare insieme
per comunicare
le nostre sensazioni
i nostri sentimenti
a chi non ci sta ad ascoltare
al mondo
che gira vorticosamente su se stesso
e non si decide a fermarsi
per riflettere
per capire
che dobbiamo alzarci
che dobbiamo lottare lo stesso
anche se la vita non è nostra
anche se è già costruita
anche se la conosceremo solo dopo
dopo che è successo
ma cosa succederà
se stiamo ancora qui
seduti sui nostri anni!!!
1984
Ci sto ricascando
un’altra volta
ma non me ne importa niente
l’importante e che sia riuscito
a togliermi quel mattone dal cervello
quel mattone
fatto di dolcezze e amore
amore sprecato
e dolcezze amare
non so come andrà a finire
ma non me ne importa niente
l’importante e riuscire a saltar fuori
da questo fosso
e quel mattone
non servirà ad altro
se non a rendermi
più agile la fuga
voglio scappare da li
perché ci sto morendo
e so che da sopra
qualcuno mi tende una mano
una mano di pelle acerba
che mi dice di non guardare alle spalle
di non voltarmi indietro
mentre sto uscendo
la luce bagnerà di nuovo i miei occhi
e i miei occhi bagneranno di luce
quella pelle acerba
così
magari solo per ringraziarla!!!
6 MAGGIO 1984
Avanti con lo studio la classe si arricchisce di nuovi arrivi e lascia qualcuno indietro. La quinta da sinistra in alto Cristina Corsini e accanto Silvia Cocchini pazza! L'ottava e Mara Costagli che c'era anche l'anno scorso ma non in foto, il penultimo e Guidi Serafini. In basso Beatrice Pozzolini con cui avevo condiviso la I°M e che poi scomparirà, seduta Daniela Berti. Accanto a me Fabio Biondi anche lui assente nella foto dello scorso anno e Stefano Brotini una colonna.
1983
Vorrei scrivere queste parole nel cielo
così tu le vedresti
ma chi sei tu
non ti conosco
non so neppure se esisti
alta
bruna
capelli lunghi e un pò mossi
gioiosa e triste allo stesso tempo
bella infinitamente bella
e innamorata
innamorata di me di noi del mondo
tanto quanto lo sarei io
piango e penso a te
che forse non lo sai che io ti amo
e in questo momento stai pensando:
Vorrei scrivere queste parole nel cielo…
1 MAGGIO 1983
Si ripete la gita a Imola e le Ferrari ancora si ripetono, io chiudo qui anche se la passione per l'automobilismo mi rimane addosso.
1984
Mascheriamo ogni tanto noi stessi
per provare agli altri
che non siamo quelli che pensano
siamo vaschi
siamo duri
siamo freddi
siamo maschi
ma è solo un trucco
per non far capire agli altri
quello che siamo
siamo caldi
morbidi come peluches
teneri come bambini
e vaschi solo per “quello”
non sappiamo mai cosa fare
dove andare
come fare
per conquistare un cuore
perché spiegare
i nostri misteri agli altri
gli altri con le orecchie tese
per ascoltarci
pronti a lasciarci
quando scoprono
che non siamo vaschi
non siamo duri
e siamo maschi
solo per “quello”!!!
1984
È morto nello stesso istante
in cui ha trovato la felicità
è morto per aver giudicato bene la vita
è morto per esser stato troppo buono
per aver amato chi lo ha ucciso
per aver cercato di fare il possibile per gli altri
per aver pregato un dio che premia con la morte
da sempre ha pianto
da sempre ha cercato la felicità
un briciolo di felicità
un attimo
e poi è morto.
Chi di male vive ha più volte varcato la sua soglia
ma era troppo buono
per cedere la sua anima per la felicità
era troppo ingenuo per approfittarne
era troppo puro per avere dei dubbi.
Come ti invidio Stefano
come ti amo
ma perché ti hanno ucciso!!!
MAGGIO 1984
Eccoli di nuovo i grandi della sezione E, questa volta manco io, sostituito dal Prof. di diritto Cioli. Piccoli ragazzi crescono.
1984
Morte
un amico
un compagno di lotte
di giochi
per fare a pugni
per prendersi in giro
otto anni senza vedersi
ritrovarsi una sera
salutarsi
riconoscersi dopo tutto questo tempo
saperti morto
per uno stupido gioco
una gara
tra la vita
e la morte
e chi ha perso
sei tu!!!
13 MAGGIO 1984
La musica si trasforma in poesia e da qui comincia la mia infinita esperienza poetica che da allora mi accompagna ogni giorno.
1984
Le cose buone
incontrano mille difficoltà
e le difficoltà impregnano
la mia vita
ma non è cosa buona
questa vita
buona per chi?
Per chi riesce solo
a farmi fare cazzate
o per chi mi sta mettendo alla prova?
Perché me lo fai fare?
Perché lasci che mi uccida piano piano?
Avrei mille cose da fare
un amore da dare
e non posso farlo dopo
perché dopo non c’è nulla
perché dopo è inutile
perché dopo sarei troppo lontano
da Te!!!
1984
Ogni giorno
c’è chi muore
e chi vede per la prima volta
la luce di questo mondo
perché?
Se non può fare ciò che vuole
se non può dimostrarTi il suo amore
senza soffrire
Tu conosci l’uomo
è debole
è inetto
ma in fondo è buono
e Tu lo uccidi
lo strazi
lo fai soffrire
e Ti fai amare per questo
l’uomo è stanco
di morire per Te
l’uomo è stupido
a morire per Te
ma l’uomo è Tuo
e puoi farne ciò che vuoi!!!
Ma è giusto?
1984
Che vuol dire
Dio
per chi non sente
il bisogno di Te
che vuol dire
Dio
per chi Ti chiede aiuto
che vuol dire
Dio
se non ci sei
o se magari ci sei
se non tendi la mano
a chi sta cercando
di uscire fuori.
Chi dice che sia cosa buona?
Lo dice l’amore
l’impegno
e l’immensità dei sentimenti
che ci metto
ma Tu non capisci
che comportarsi stupidamente
non vuol dire
odiarTi!!!
1984
Ho visto
l’ombra del Tuo volto
stagliarsi sul muro
ho visto l’ombra del Tuo amore
scendere sulla terra
ho visto
l’ombra della Tua carità
aiutare i bisognosi
ho visto
l’ombra delle Tue virtù
percorrere le strade
di ogni città
ho visto
l’ombra della Tua parola
espandersi per il mondo
ho visto
l’ombra della Tua giustizia
decidere
fra il bene e il male
ho visto
l’ombra
ma non ho visto
Te!!!
GIUGNO 1984
Beh, non bisogna mai tirarsi indietro alle novità e alle esperienze, eccomi sfilare per mia sorella Betty al Palazzo delle Esposizioni di Empoli, il mio narcisismo si sollazza.
1984
Tutto intorno è vuoto
vuoti i muri
vuote le cose che mi circondano
vuota la musica
vuota lei
che mi ha lasciato qui a morire
a morire per niente
per un guscio vuoto
che non ha saputo
o che non ha voluto
riempirsi di me
dei miei pensieri
delle mie azioni
i miei pugni
si abbattono violentemente sulle pareti
inermi vittime
della mia rabbia
del mio odio
della mia disperazione
del mio amore
verso la persona sbagliata
colei che mi ha ucciso
datemi un aiuto
datemi la forza di ricominciare ad amare
me
il mondo
e un’altra lei!!!
1984
Forse perché
Ricordo
Ancora quei giorni
Non posso
Cercare nuove
Essenze
Senza
Cercare
Amore!!!
AGOSTO 1984
1984
Mi entri nel cervello e mi fai ballare
le gambe e le braccia si muovono senza controllo
gli occhi si chiudono, la mente vaga, sogna
cambia il ritmo ma non basta a cambiare me
mi scateno sempre più
sudo, il mio corpo è caldo dal movimento
sento il nero uscire da me
mi libero di tutti i problemi e volo
sono leggero grazie a te
mi sento al di sopra del mondo
vorrei il volume più alto
ecco così, alzo ancora
fremo, il mio corpo gode di te
ancora, ancora una volta
sento, ti sento
corro, mi butto a terra, rotolo
mi getto da un crepaccio giù nella valle
a 300 all’ora su una curva
mi scarico, sento che esce
prendo a pugni il muro, piango, urlo
canto il mondo, mi piace in quel momento
sono vuoto e leggero
vorrei tutti con me
ma avete i vostri problemi
e non capite di lasciar perdere tutto
e volare con me in un meraviglioso posto
che forse non c’è
un isola!!!
SETTEMBRE 1984
E a Sanremo si conclude la mia carriera di "sfilatino", dopo una serata al teatro del Casinò. Peccato sarebbe stato bello giocare ancora un po'.
1984
Ti metti la cuffia
play
zzzzzzzzz
trock
la musica arriva piano
sale il tono
sale il volume
sale e pepe per la tua vita
per la tua testa
per te che ascolti al buio
questa musica che ti entra dentro
s’impadronisce di ogni tuo nervo
di ogni muscolo di ogni vena
di ogni cellula del tuo corpo
di ogni canzone che ascolti
conosci le parole a memoria
conosci il ritmo conosci
e in quella musica senti te
in quelle parole vedi te
vedi la tua vita le tue sensazioni
vedi tutto quello che hai visto
senti quello che hai sentito
ricordi i ricordi
ogni musica sfuma
per lasciare il posto
ad altra musica
che arriva più prepotente
e più forte che mai
voci di donna
chitarre elettriche sfiancate
bassi
tastiere impazzite
parole dolci e forti
voci di uomo
percussioni e batterie
che rullano nel tuo cervello
mentre una lacrima scende lenta
solcando inesorabilmente la tua dolce pelle
la tua pelle ruvida di barba incolta
la tua pelle vergine agli aghi della morte
la pelle che ti dà gioia e tristezza
quella pelle che rabbrividisce di piacere
a sentire la musica che le scorre sotto
e la musica continua a tormentarti
parole d’amore parole dolci storie a lieto fine
amori sbocciati già finiti trovano una soluzione
e tu tu che ami questa musica
continui ad ascoltarla per cercare lei
per cercare chi non c’è mai stato
“vorrei scrivere queste parole nel cielo”
ma il nastro è finito
ti togli la cuffia
e la tua mano stenta un attimo su quel tasto maledetto
stop!!!
Perché stop!!!
CONCERTI 1984
E i concerti divengono la colonna sonora della mia adolescenza, senza limiti al gusto, la musica è bella qualunque essa sia.
1984
Nel giardino dei potenti
nel deserto dei giganti
l’erba cresce
cresce forte
cresce sana
ma è lontana
è lontana dalla gente
da coloro che conosce
è lontana da una casa
è lontana da una cosa
nei sobborghi allucinanti
e nei centri demenziali
l’erba cresce
è lontana da una casa
è lontana da una cosa
è lontana dalla terra
e non sente solo quella
sente il fumo dello smog
sente l’odio dello snob
tra la gente altolocata
e tra quella ch’è emigrata
l’erba cresce
cresce in seno ad una madre
cresce fra persone amate
è qualcosa di tremendo
è qualcosa che non sento
lei ti appare all’improvviso
e ti guarda dritto in viso
ti apre gli occhi ed entra dentro
ti sprofonda nel cervello
squarcia tutto il tuo organismo
che va avanti per istinto
l’erba non è cosa sana
è qualcosa che si adatta
è qualcosa che ti attacca
che si attacca dappertutto
e che sembra solo un frutto
sembra il frutto della vita
così tu la fai finita
l’erba non è solo erba
l’erba ti può dar la vita
l’erba ti può dar la morte
l’erba è anche una persona
la persona che si adatta
e per questo l’erba è matta
l’erba è matta
l’erba è matta
l’erba è matta!!!
Musica : Laurie Anderson
1984
E non si può vedere
perché ci son le gambe
e perché c’è il sedere
e non si può guardare
perché qualcosa ci si può rizzare
e poi non si può fare
perché le cosce le fa dilatare
e qualcos’altro lo fa penetrare
ma come no
miei cari signori
è vietato ai minori!!!
E lui la sa cantare
che con la vita ci sa proprio fare
e ce lo fa gridare
su tutti in coro
peggio che a Natale
e lui sa dove andare
in centroamerica per risparmiare
le vele gonfie si per navigare
ma proprio in Messico va a capitare
avanti il prossimo su accelerare
io vado al massimo per vomitare!!!
E non si può pensare
perché l’amore fa dimenticare
e poi non si può fare
perché la vita ci fa abbandonare
si può neanche dire
perché gli amici ce li fa scappare
cosa devo tagliare
per non dovere ciò mai più gridare
voglio morire
perché sta vita qui
mi fa impazzire
voglio morire?
O voglio solo un poco riposare!!!
Musica: Vasco Rossi
1984
Dunque
cominciò tutto così
c’erano tre caravelle
non so più quanti marinai
e Marco Polo
che voleva andare in Cina
dal Gran Khan
passando per il mare.
Molte furono le difficoltà
sottomarini russi in pieno oceano atlantico
missili
aerei
ma infine arrivò
sbarcò in un luogo desolato
che chiamò Texas
in cui i primitivi abitanti
non molto retrogradi
avevano costruito
delle grandi condutture
per bonificare i loro territori
infestati da uno strano liquido nero
e Marco le chiamò pipeline.
C’era un ragazzo che come me
amava i Beatles e i Rolling Stones
quello era l’anno
che son venuto
in questo mondo
che di rotondo
c’ha solamente le palle quadre
sono arrivato
e son caduto
dal seggiolone
che avevo avuto
sono arrivato
e son partito
con la mia testa
mi son squagliato
tutto da capo
che ho già sbagliato
in questo mondo
mi son trovato
in questo mondo
che va capito
che va capito
ma non capisce
che prima o poi qui
tutto finisce
ma non finisce tutto d’un botto
magari forse
sono già morto
e nessun’altro
se n’è già accorto
ma chi si accorge
se manco io
magari forse
c’è solo Dio
che mi ripesca
da un fosso giallo
ci son finito
con l’autocarro.
Tutto continuò come previsto
Marco mise su una piantagione
di pozzi di petrolio
da cui raccoglieva
non so più quanti quintali di gregge
ogni anno.
La storia sta per finire
ma l’odissea continua
continua in altre terre
in altri mondi
ma ci sarò sempre io
io che non sono Marco
non sono Polo
e non mi fermo.
E l’odissea continua
continua e non finisce mai
mai
no no
non finirà mai
mai!!!
Musica: Alan Parson
1984
Un grazie
a tutti coloro
che hanno contribuito
affinché questa fosse la mia vita
un grazie
ai colori e ai suoni
che riescono a darmi
delle splendide sensazioni
grazie al mondo di essere così
perché se fosse in un altro modo
non sarebbe il mondo
grazie alle cose buone
e a quelle cattive
che ogni giorno
troviamo sulla nostra strada
grazie a tutto ciò che è
perché se non fosse
non sarebbe il mondo
grazie a tutti coloro
che mi sono stati vicini
e a quelli che sono rimasti lontani
grazie a coloro
che mi hanno insegnato cos’è la vita
che me l’hanno rovinata
che me l’hanno cambiata
che l’hanno deviata
verso ogni dove
grazie per quei piccoli momenti
che avete passato con me
che avete sprecato per me
che avete sprecato perché
perché non siete riusciti a capirmi
comunque grazie!!!
1984
Non siamo tanti
però siam tutti quanti
l’orologio batte l’ora
ed è l’ora di partire
di partire per un dove
per un dove da scoprire
da scoprire piano piano
e noi ora ce ne andiamo.
Io vado in Spagna
chi vuol venir con me
io vado in Spagna
chi vuol venir con me
me lo dica subito he!
Eh si saranno tante
e ognuna avrà il suo amante
faremo pure il bagno
magari nudi al largo
qualcuno ci vedrà
e poi ci arresterà
ci chiuderanno dentro
senza farci aprir bocca
saranno tanti li
e ci giudicheranno si
con le mutande noi
dovremo fare il bagno
ed in Italia poi
prontamente ci rispediranno.
Torno in Italia
vorrei restare qui
torno in Italia
vorrei restare qui
ma che ce ne frega a noi
dei Jackson Five.
Ritorneremo
eh se ritorneremo
e la prossima volta
non ci fermerà nessuno
sempre più lontano
sempre più lontano
me ne vado in vacanza!!!
Musica: Rockwell
1984
L’odissea è terminata
ma ce ne saranno ancora
in numero infinito
come quello
delle odissee
che sono state vissute fin’ora
finché ci sarà la vita
ci sarà odissea
di questo ne sono sicuro
perché ogni vita è un odissea!!!
1984
Caracosta qua
Caracosta là
dovunque tu vada
è famosa già
quello che è sicuro
è che a Cerreto
Caracosta vincerà!
È una porta che
sul suo scudo ha
il color del cielo
la notte è il dì
ed il sole rosso che risplende
forza e grinta ci darà.
Dal più umil servo
al nobil signor
son tutti in piazza
a gridar ogn’or
forza porta
Caracosta
ed il gioco suo farà.
Se cammini per strada
e ti metti a guardare
puoi veder con sei palle
le bandiere in aria fiere sventolar.
Caracosta qua
Caracosta là
dovunque tu vada
è famosa già
quello che è sicuro
è che a Cerreto
Caracosta vincerà!
Caracaosta è
una porta che
dentro il cuore
dovrai tener
non lasciartelo scappare
che di meglio non ce n’è.
Non pensare che
uno scherzo sia
Caracosta è anche una magia
quello che sarà degli avversari
te lo lascio immaginar.
Se cammini per strada
e ti metti a guardare
puoi veder con sei palle
le bandiere in aria fiere sventolar.
Caracosta qua
Caracosta là
dovunque tu vada
è famosa già
quello che è sicuro
è che a Cerreto
Caracosta vincerà!
Musica: Angelo Branduardi