CARO DIARIO...
31 luglio – finalmente anche in Italia la TV satellitare raggiunge il pubblico, arriva Sky, dalla fusione delle prime TV a pagamento TELE+ e Stream TV nasce Sky Italia, emanazione della piattaforma satellitare del gruppo News Corporation del magnate australiano Rupert Murdoch; ogni abbonato vien dotato di parabola satellitare, decoder e smart card per ottenere la possibilità di scegliere fra più di cento nuovi canali tematici oltre a quelli dedicati a cinema, sport e calcio, il favorevole accoglimento del nuovo modo di vedere la TV provoca una sostanziosa migrazione di comici, presentatori e giornalisti verso il futuro dello spettacolo; Sky diventa il terzo antagonista dividendosi gli “share” con le reti Rai e Mediaset. Sarà un ventennio di gloria, finché i giovani non scopriranno la Tv via cavo, o meglio wi-fi.
12 novembre – si consuma la più tragica e triste storia militare italiana dal secondo dopoguerra, alle 10,40 un camion sfonda la recinzione della pacifica base italiana dei Carabinieri dell’operazione “Antica Babilonia” a Nassiriya, capoluogo della regione irachena di Dhi Qar, spalancando l’ingresso a un'autobomba caricata con 300kg di esplosivo; il pronto intervento di Andrea Filippa, il carabiniere di guardia all'ingresso che riesce a uccidere gli attentatori alla guida, impedisce all’auto di arrivare all’interno della caserma e uccidere tutti, la potenza della carica è però altamente distruttiva e l'esplosione sul cancello della base è tremenda, con il triste bollettino di una drammatica strage con ventotto morti; dodici militari dell'Arma dei Carabinieri, cinque militari dell'Esercito, due civili italiani, cinque civili iracheni e quattro innocenti bambini a cui si aggiungono una ventina di feriti; la base italiana Maestrale è ridotta a un cumulo di macerie e nel punto in cui è avvenuta l'esplosione si è formato un cratere profondo otto metri; l’arrivo della notizia in Italia provoca un unanime cordoglio ma da anche adito alle sopite polemiche sulle reali ragioni che giustificano la presenza italiana in Iraq, per tanti solo una facciata a copertura delle operazioni geopolitiche e economiche alimentate dalla presenza di numerosi pozzi petroliferi nell'area; la verità non la conoscono neppure i militari che erano lì, uccisi o sopravvissuti ma col tempo si verrà a sapere che fra i motivi dell’attentato c’è invece proprio il pacifico rapporto con la popolazione e la fiducia degli Iracheni nell’attività svolta nella base, alla fine gli Italiani sono sempre quelli troppo buoni; i funerali di Stato saranno celebrati il 18 novembre davanti a una folla commossa; le inchieste faranno emergere le responsabilità del gruppo terroristico Al Qaeda e del suo leader Al-Zarqawi, ma questa è un’altra storia; altri attentati provocheranno nuove vittime fra i militari italiani, i troppi sacrifici porteranno al ritiro delle truppe italiane nel 2006. Ci spacciano per mafiosi per poi ogni volta complimentarsi per le capacità e l’umanità degli italiani che portano aiuto in tutto il mondo e ogni volta ci cacciano perché siamo troppo bravi.
2003
2003
Non c’è pace nel mondo
neanche per chi porta la pace
Nassiryia sconvolge le nostre anime
abbiamo ragione
abbiamo torto
chi ci dice la verità?
Chi ci insegna a mentire?
Stai nella tua isola felice
difendi i tuoi confini
e piangi
piangi per tutti
per tutti i sacrifici
e per tutti i sacrificati
intanto un po’ dei tuoi ricordi
diventano memoria
memoria storica
Giorgio
Gianni
Alberto
ci lasciano soli
soli a difendere
costruire
e divertire
quest’umanità senza pace.
5 - 12 APRILE 2003
2° EDIZIONE SERATE LETTERARIE - SIGNA (FI)
PARTECIPAZIONE CON DUE FIABE DALLA RACCOLTA "LE STORIE DI STEO"
MAGGIO 2003
"PADRE PIO"
SAN GIOVANNI ROTONDO
SAN MICHELE ARCANGELO
PIETRALCINA
29 XI 2003
Sì
non ci son favole
di zucchero e miele
caramellate quanto quelle
che si rivelarono tra le pagine
logore e intonse aperte
senza riuscir più a desisterne la vista.
Sì
abbandonerò queste sponde
senza aver mai proferito o scritto
nulla tal pari
alla tangibile sostanza
che con proprie mani riuscii a sfiorare
quando ansimante e stanco
raggiunsi infine la vetta
gialla di paglia e feconda di vento
l'amato colle
che oggi funge da prigione
ove tener libera
la nostra libertà
sì che tutti
la possano vedere.
AGOSTO 2003
"CROCIERA SUL NILO + SHARM EL-SHEIKH"
SHARM EL-SHEIKH
RAS MOHAMMED
Il
Mirto
e
la
Fede
2003
Non una risposta
Perché non piangi
dei dolori
che fingi di non provare
delle avversità
che ti si parano davanti.
Perché non piangi
per i bimbi neri d'Africa
per i morti sotto bombe intelligenti
per i vecchi
che non ti riconoscono più.
Perché non piangi
delle emozioni
della vita
di un fiore che sboccia
di un sorriso dipinto
di un palazzo costruito da millenni
che ha resistito fino ad oggi
per lasciarsi ammirare da te.
Perché non piangi
della gioia di essere viva
della beatitudine di goderti la vita
della felice serenità di starmi accanto.
No, non voglio una risposta
non adesso
non a me.
Quando vuoi
ma te stessa.
Solo così potrà arrivare a me
al mio cuore
al tuo.
2003
Di qua e di là dal muro
Ci sono momenti nella tua vita
misera o gigante che sia
in cui non puoi continuare a fingerti addosso.
Sì, sono stati belli
gli attimi in cui ti sei divertito
giocando i tuoi anni
sprecandoli
consumando i momenti da brivido.
Adesso stai nella tua cuccia comoda
e vorresti che finisse così
senza dover più dare prova
della tua adeguatezza
ad un mondo
che non si è mai adeguato a te
circondandoti di compromessi
di tristi insegnanti
che non fanno altro che ripeterti
di non accettare compromessi
di vivere la tua vita
e rischiarla anche per loro
che non ne hanno avuto il coraggio.
Se il mondo ti schiaccia
allora conquistalo
se ti opprime
lascia che si accorga di te.
Ma se ti addormenti felice
tenendo la mano della tua sicurezza
allora continua a giocare
e bevi del nettare puro
che i compromessi mescono
incuranti di coloro che
estremisti delle loro frustrazioni
distruggono o pregano
chiusi nelle prigioni delle loro misere paure.
Prega e distruggi
per quanto tu crederai
non possa fare male a me
e ascoltami
quando ti chiederò di smettere.
2003
La verità nuda e cruda
È terribile
perché siamo soltanto
un ammasso senziente di sostanze organiche
di cui nessuno potrà mai dirci l'origine
né la fine.
Insulsi e meschini
indugiamo
consumando la vita con i perché
mentre la vita ci ha già abbandonato
restituendoci alla nostra forma originaria
di putrido ammasso organico senza più mente
né anima.
2003
La colpa morì appesa a un ramo.
A volte scegliamo persone
che non sono all'altezza
di ciò che pretendiamo da loro.
Non possiamo però fargliene una colpa
se falliscono
se fuggono
se si umiliano.
Perdoniamole per le nostre colpe.
Perdoniamoli tutti.
Anche Giuda.
2003
Giorgio, Gianni, Alberto e poi…
Ultimamente
non ho più rispetto per le morti eccellenti
per gli applausi in piedi
dentro teatri vuoti di sapore
o tra candele accese.
Che sia solo l'invidia
a muovere
il rifiuto al rispetto di mostri sacri
che di canzoni
d'auto
e di cinema
ci hanno cresciuto.
E quando morirà chi ha fatto l'Italia
e tutti gli italiani
sarà ancora pari a questa l'emozione mia?
Ma che dovrei fare allora
davanti a mogli quotidiane
che sparano ai mariti
a uomini soli che uccidono
per un rifiuto
a bimbi gettati
o portati giù dal cielo
tenuti stretti al petto.
Quali mani posso battere
quali lacrime piangere
di questo andare senza senso
che ci circonda.
Non è l'invidia.
Non sia l'invidia!
Perdo quei morti tutti assieme
tutti uguali
tutti strappati
a questo quieto burrascoso navigare
che non sappiamo vivere.
In cuore mio
vorrei tapparmi gli occhi
urlare il loro nome
onorare la loro vita
più della loro morte
ma sono senza midollo e non lo faccio.
Perché ho paura che da Cogne
venga un bambino a chiedermi del mondo
e dei balocchi non giocati.
Ed io rimango ad ammirare i vivi.
In fondo li amo quei morti
della mia tenera, semplice umiltà
li rispetto e mi addoloro per loro
ma
ieri ci sembrava non ci fossero
oggi li osanniamo
domani non ci saranno mai stati
sembra così
e a me non va
per tutti e per nessuno.
Via gli avvoltoi!
Evviva tutti!
Eccellenti e miseri
eroi di ogni giorno
capaci di rimanere vivi
senza scappare.
2003
Noi piccoli miseri eroi
Sarebbe stato bello inventare
dare vita a qualcosa che non è mai esistito
dare forma al pensiero
ma anche se l'ingegno non è mai mancato
non c'è niente intorno a cui possa aver mai dato vita.
Creare con le mani è stato sempre il mio sogno
non ci sono mai riuscito
in fondo non ci ho mai veramente provato
ma con le mani amore ne so dare.
Sono fiero di me
come ognuno dovrebbe poter essere
perché quello che siamo riusciti a fare
è un universo
creato nonostante tutto quello
che l'uno contro l'altro
cerchiamo di impedire
volendo o non sapendo.
Chi ha solo respirato
e chi ha scritto le formule più complesse
sono ugualmente due eroi
perché entrambi
hanno compiuto ciò che la vita
ha dato loro la possibilità di fare.
2003
Pace
Non è facile parlare di pace e di tranquillità
rotte soltanto da ancestrali paure
quando tutto intorno macera lentamente come sempre.
Ho avuto paura
tremenda paura un tempo
che la gioia trovata diventasse il nulla
quando la avessi trasformata in felicità.
Invece è quieta beatitudine
adesso che la sto vivendo.
Fa paura
quando ci sono momenti
in cui è estrema gioia
che si alternano ad attimi di gioia estrema
e anche se ci sono i soliti problemi
i dilemmi di sempre a cercare di dannarti l'esistenza
li affronti e li superi agilmente
perché quello che ti sei guadagnato
con lo strazio e con l'umiliazione
adesso ti ripaga dei tuoi dolori
basta così poco per non sentir più alcun dolore.
Sguazzano
e ogni tanto vengono a galla i vecchi timori
ma non sanno fare abbastanza paura
perché potranno portarmi via tutto
anche me
anche lei
ma non potranno mai
portarmi via l'amore che ho provato
che provo e sto provando.
Quando fanno più paura invece li combatto
trasformandoli in un’apocalisse inevitabile
così che le mie scellerate godurie di oggi
non siano le basi dei dolori
che potrei causare domani.
Sarà una meteora
o un'atomica a toglierci la felicità
come non abusarne adesso
perché in realtà poi so
che non potrebbe
neppure la miseria renderci miseri.
2003
Luoghi comuni
Sono pochi i momenti intensi e sentiti.
Sono molti in realtà,
se tu riuscissi davvero a contarli.
In quegli attimi
non pensare ad altri.
Godi te stesso!
2003
Madre
Quanto sei subdola e inutile
ci prendi in giro
ci fai dannare, correre, rischiare
uccidere e immolare
ci fa passare notti insonni
a guardare gli astri del cielo
giorni assonnati nella noia
e infine
non trovi niente di meglio da fare
che ucciderci.
Ci illudi
per anni
poi ci tronchi
proprio mentre incominciamo ad affezionarci
quando ci rendiamo conto
che di questa inutile, stronza, maledetta vita
non ne possiamo davvero proprio più fare a meno.
E tu ci uccidi.
Con un cancro
con un colpo al nostro battente cuore
ci schianti a cento all'ora contro un muro
ci butti giù dai ponti
o ci fai tremare il mondo addosso.
Ma non te ne sei accorta
che a noi questa vita piace
da giovani, da adulti e da vecchi
non ne potremmo proprio fare a meno
non la vorremo abbandonare più.
Vorremmo indietro i nostri giochi di bambino
la pazza gioventù
gli amori maturi
e i nipoti da cullare sulle ginocchia
grinzose e stanche.
Alla fine
in fondo a tutto questo
non trovi niente di meglio da fare
che farci morire
mentre ignari ce ne stiamo a pregare
per avere indietro i nostri anni settanta
gli ottanta, i novanta e pure i cento
tu ci lasci inermi cadaveri dentro ad una fossa.
Di noi non resterà che un ricordo, una frase
se andrà bene un film, un monumento
o una targa lurida e arrugginita su di un muro
qui ha vissuto colui che non avrebbe mai voluto morire
ma purtroppo era nato!
2003
Hei voi…
Quando scrivete una canzone
ci mettete dentro tutti i vostri dolori
le ansie, le preoccupazioni
a volte le gioie e le speranze
i dolci ricordi, i giochi di bambino
che oggi non usano più?
Quando ascoltate una canzone
andate a cercarci voi stessi
meravigliandovi innocentemente
di come vi descriva bene quella melodia
di come quelle parole
rispecchino il vostro stato d'animo
la vita spericolata, triste, dannata
orgogliosa e amata che state vivendo?
La canzone è un messaggio d'amore
una preghiera al vostro dio
foss'anche il demone in persona
la rappresentazione di ciò che provate
della rabbia che covate dentro
o della gioia che lasciate esplodere
in un nugolo di parole colorate.
Cantate
cantate alla vita un canto nuovo
con l'amore che portate dentro
con l'odio che sparate fuori
cantate e pregate
perché tanto che adoriate satana o visnù
è la vita che soddisferà i vostri desideri
celati dietro a canti scalmanati
o a mielose orazioni
soddisfacendo le vostre benedizioni
e facendovi accettare
i destinatari delle vostre maldicenze.
Che la vostra canzone sia una melodia
o un urlo straziante
ringraziate la vita
che vi ha concesso di cantarla fino a noi
ringraziatela
e fateci sentire il rumore del vostro grazie
affinché lo si possa imparare ballando.
2003
Non sarà tardi
Sento il profumo del caffè
venir fuori da una tazzina
vuota di ricordi stesi al vento.
Ascolto ancora te
il cicalio insistente delle chiacchiere
tu e le tue amiche
che non stavate zitte mai un momento.
Vedo tua madre
che non si fiderebbe mai di te
ma non lo andrebbe certo a dire in giro
e finge di non sapere
per ritrovarsi a fare la scimmietta
sopra il camino di campagna
di qualche stupido film americano degli anni '50.
Oggi non si scrive più così tanto
le parole volano come i messaggi
e basta un clic
per far scomparire intere storie d'amore
ma allora avevamo solo penne, libri
e duri banchi di scuola
su cui incidere le nostre iniziali.
Quante ne hai scolpite tu
su lupi e cacciatori
su gang di stelle e di folletti verdi
quante ho creduto di scalfirne io.
Eppure siamo arrivati dove non ci saremmo mai aspettati
nonostante tutto quello che abbiamo fatto
grazie a tutto quello per cui hai voluto lottare.
Tocco i panni stesi al sole
su una terrazzi di ringhiera verde
li sento, ruvidi e asciutti
come la pelle di quei vecchi
a cui tendevamo le manine
nel profumato giardino al primo piano.
Tutto è stato più tuo che mio
ma solo perché ho lasciato che così fosse.
E mentre correvi nei prati
lottavi con la lingua tra i denti
e sbaragliavi frotte di marmocchi
pronti a belare alla prima occasione
io aspettavo che arrivasse il mio momento.
Quando sono giunto
all'ultimo gradino di quella scala
da cui ignaro si tuffò il folle angelo
ho capito.
Non eri rimasta ad aspettarmi.
Ho trovato solo una tazzina
vuota
ma ancora fumante di te.
2003
Uno
I desideri si avverano lentamente
passo dopo passo
ogni tanto un’esplosione di luce
il fragore della gioia
poi di nuovo il quieto cammino della vita
placida, calma o burrascosa
ma accanto a te.
2003
È presto
È presto
quando le barche navigano in cielo all'orizzonte
e i vecchi se ne stanno piegati in due
su piccole sedie vetuste
più della loro tenera età.
L'oceano calmo e fresco della notte
si risveglia con le prime timide spume di mare
e camminando sulla sabbia intonsa
scopri un mondo
che non avresti mai creduto potesse esistere.
Celato all'ombra del cocco e del pareo
c'è un universo pieno di ricordi
e di candide nostalgie
di vita pace e libertà
vissute senza doverle conquistare.
2003
È tardi
È tardi
anche se è meraviglioso
vederlo negli occhi ambrati
degli uomini di domani.
I sorrisi spesi e i pochi regalati
la pelle contro la pelle
sudata di un abbraccio
in un immenso prato verde
dove correre o rotolare.
È tardi
quando la sera arriva troppo presto
le domeniche sono troppo vicine
al lunedì della settimana prima
quando è già stato fatto tutto
anche se a guardare bene
nessuno ha mai fatto niente.
No rimpianti
no recriminare ne criminalizzare
i muscoli hanno portato i pesi
per quanto ne erano capaci
o per quanto è stato ordinato loro di sopportare
le menti hanno lavorato alacremente
al limite della pazzia
e i cuori
e i cuori battenti
hanno regalato gioie e dolori a destra e a manca
senza risparmiarsi
senza desistere
senza mai smettere di sperare.
Eppure in fondo a questa stupida discesa
ci ritroviamo
gli uni ammassati sugli altri
con le tasche vuote
delle illusioni che non ci hanno mai lasciato
a ritirare le fila di una vita
che qualcuno ci ha già vissuto addosso.
Ma adesso è tardi
e tutto quello che non abbiamo avuto
nessuno ce lo renderà mai indietro.
2003
Non
Non hai mai chiesto
leggimi
non hai mai detto
raccontami
non hai mai ordinato smettila
sono io che ti ho tenuto fuori
o sei tu che non sei mai voluta entrare.
Se non sono ancora venuto a prenderti
bussa di nuovo alla mia porta
sono là dietro e
ti aprirò.
2003
Ester
N'urtima vorta te si corcata
co' sti' figli a' piedi
a piange disperati e fa nottata.
Novanta te ne si passati
a benedicci tutti quanti
figli, parenti e suore
fatti e acquistati.
Co lu dolore abbraccetto
te si fatta sta salita
scordasti u mare azzurro
pe' dondolatti in sto letto.
Studi a luce finalmente
saluti tutti
grata d'esse stata Ester
felice e bella tra 'sta gente.
2003
Libera nos…
Che assurdità è mai questa?
Viviamo un misero soffio di tempo
su questa terra colma di meraviglie da offrirci
e il nostro stupido, infimo, aberrante
candido, generoso comportamento
ci segna per l'eternità
condannandoci alle atroci pene dell'inferno
o elevandoci alle meraviglie del Paradiso.
Che assurdità è mai questa?
È come
ancor più sproporzionato
se tutto dipendesse da un'unica domanda
come se tutto dipendesse da un'unica risposta
come se in un inconsapevole testa o croce
ci giocassimo l'eternità.
Che assurdità è mai questa?
È come se dovessimo scegliere
tra nero e bianco
anzi peggio ancora
perché il nero o il bianco
possono essere indicativi di male o bene
no l'incognita deve regnare sovrana
è come se dovessimo scegliere
fra verde e rosso, giallo e blu
come scegliere fra rosa e petunia
calla o giglio, tigre o leone, uno o due.
Che assurdità è mai questa,
alcuni la chiamano fede.
2003
A e per te
Vorrei aver scritto frasi
che nessuno ha cantato mai
vorrei aver detto cose che non sai
guardarti dentro agli occhi
e perdermi nel lago di bambina come sei.
Vorrei aver colto fiori
che nessuno ha odorato mai
vorrei aver visto cose che non hai
portarle alle tue mani
e meritar l'amore di bambina che tu dai.
2003
Polizza vita
Mi chiamano lo strano
lo strano è che mi chiamo
perché quando rispondo
è strano ancor di più.
Succedono le cose
frontali e un po' rischiose
ma quando c'è da dare
premio anche di più.
Non chiedo più di tanto
il bello è che poi canto
me è quando arriva sera
che so dar di più
eeeeee
suono
la batteria
la vita mia
strimpello in aria le corde
della chitarra e via
fresca e leggera
fino a stasera
fino a domani mattina e
soffio
dentro al sax
che quando guardo la tipa giù al bar
mi sento sex
e batto il tempo
carezzo il basso
ma devo stare più attento a quel tipo
grasso
seduto al bar
che sta puntando la tipa
che avevo sperato e
canto
la vita mia
la gente balla
la notte è già in palla
si viaggia e via
la vita mia
la gente balla
la notte è già in palla
si viaggia e via.
Mi chiamano lo strano
ma è strano se non chiamo
perché se non rispondo
è strano ancor di più.
Ripeto il mio refrain
la gioia ch'entra in me
e quando sto sul palco
sono superman
eeeeee
suono
la batteria
la vita mia
strimpello in aria le corde
della chitarra e via
fresca e leggera
fino a stasera
fino a domani mattina
soffio
dentro al sax
che quando guardo la tipa giù al bar
mi sento sex
e batto il tempo
carezzo il basso
ma devo stare più attento a quel tipo
grasso
seduto al bar
che sta puntando la tipa
che avevo sperato mia
canto
la vita mia
la gente balla
la notte è già in palla
si viaggia e via
la vita mia
la gente balla
la notte è già in palla
si viaggia e via!
2003
Dolce Amore mio
Tu hai paura
che mi manchi qualcosa
e non capisci che
l'unica cosa
che mi manca
sei tu!
2003
Sensi di colpa
Ho troppo
non perché lo merito
non perché
chissà cosa ho pagato
in cambio o
cosa dovrò penare poi
ho troppo
perché lo possa dare!
2003
29 XI 2003
Sì
non ci son favole
di zucchero e miele
caramellate quanto quelle
che si rivelarono tra le pagine
logore e intonse aperte
senza riuscir più a desisterne la vista.
Sì
abbandonerò queste sponde
senza aver mai proferito o scritto
nulla tal pari
alla tangibile sostanza
che con proprie mani riuscii a sfiorare
quando ansimante e stanco
raggiunsi infine la vetta
gialla di paglia e feconda di vento
l'amato colle
che oggi funge da prigione
ove tener libera
la nostra libertà
sì che tutti
la possano vedere.
2003
Tuffo nel futuro
I piedi non toccano più terra
in quell'attimo infinito fra il cielo e il mare
l'urlo di gabbiano
esplode liberatorio da polmoni vuoti
della solita aria
e colmi di un salmastro dai colori iridescenti
volare
come una piuma perduta di cormorano
gridare
come la nota scomparsa
dell'ultimo stridulo soprano stonato.
Sul livello del mare
le ombre scivolano immobili
intorno alla fotografia
di quell'attimo prima di arrivare
diafano
tangibile
scomposto
in una posa plastica
di classici mondi lontani
le braccia tese
verso quella fede barocca e antica
generosa di speranze e avida di anime
lo sguardo smarrito
nell'estasi di un nanomomento
che ha la grazia incantata e sorprendente
di non finire mai
il gerundio che dona il respiro
salvandoci dal passato soffocante
dell'insulso deja vu.
Sacre
&
Divagazion
27 novembre 2003
Mai un attimo di pace!
Sarebbero sì effimere
ma meravigliose le mie soddisfazioni
se solo potessi godermele in santa pace
senza sentirmi piombare sulla schiena
il peso di un insolito ed inusitato
fardello di calamità
capace alla fine
di calarmi nel delirio della disperazione
fiaccarmi le forze
e celarmi anche quelle speranze
che fino ad un attimo prima
mi sembrava già di toccare
con le bramose dita.
Un tuo dolce sorriso
un petalo di rosa
un bimbo che gioca
gli amici
un po’ di famiglia
un lavoro ben riuscito
il mondo che gira quieto.
Sarebbe così vano
dopo tanto tribolare e tanto esultare
darmi un attimo di pace
prima di donarmi
quella che
unica
ancora riesco a sperare sia eterna.
8 dicembre 2003
Quante distrazioni fuori dal guscio!
Un aquilone lontano
vola nel cielo senza alcun filo
tre fiocchi rossi attaccati alla coda
fluttuano serpeggiando nell’aria
lo guardo su in alto
seguo il suo corso
rimango abbagliato dal sole
e non vedo più te.
20 dicembre 2003
Quando la playstation era di cartone.
La differenza
è che noi abbiamo fatto le stesse cose
le stesse stupide, umili, misere cose
con niente tra le mani.
Poi, quando siamo cresciuti
e ce ne hanno dato i mezzi
le abbiamo ricreate, vere, per voi
credendo di regalarci
quello che ci era davvero mancato.
Invece, nonostante tutto
e tutto il tanto che ci circonda
ancora rimpiangiamo i carrettini
i fucili a elastico
la panda e la due cavalli.
E adesso che tutti potranno fare tutto
cosa succederà?