Cambiano le tue righe
intricate
misteriche
mature
è finalmente finita
la tua adolescenza
il bambino ti accompagna
ti accompagnerà sempre
ma adesso c’è un uomo
a interrogarsi del futuro
del passato
dello spazio infinito
anche i Vip si inventano una finestra
da cui cinguettare ammiccanti
perché tutti ormai sono famosi
tutti possono dire la loro
tutti possono mentire
allora c’è bisogno di un uomo
per continuare a dire
le stesse inutili cose
con parole nuove
perché possano davvero servire
e la tua prosa
lascia timidamente il posto
ai ritornelli
dandoti un nuovo mondo
in cui poter essere felicemente nessuno
con passione gioia e amore.
Sacre
&
Divagazioni
7 gennaio 2006
La Bilancia del Farmacista
Qual è la giusta misura
come possiamo noi saperlo
se ogni volta
ci cuciamo addosso
la nostra giustizia
la nostra giustezza
credendo ci possa svelare la verità.
E un giorno
oltrepassata quella soglia
potremo mai tornare indietro
ad avvertire chi è rimasto
dopo di noi.
Poveri noi
che non siamo in grado di accettarci
e continuiamo a darci limiti e rigori
a cui non siamo in grado di attenerci.
Poveri noi
che non riusciamo a sentire
il rumore di un fiore che sboccia
l’odore del tramonto
il silenzio del mare in burrasca.
Qual è la giusta misura
se non accettare
quello che ci si presenta
dinanzi a gli occhi
vederlo e tenerlo dentro di noi
e andare avanti
senza per questo dover uccidere
distruggere, creare e costruire.
Vogliamo cambiare il mondo
ma non siamo in grado di accettare
il benché minimo cambiamento
che urti la nostra immobile
inutile, staticità
da cui sola riusciamo
a prendere il coraggio di vivere
mentre la vita
altro non è
che muoversi e divenire
e lo sa bene il mondo
che incurante dei nostri futili tentativi
continuerà a girare
anche quando non saremo più.
20 febbraio 2006
Per tutte quelle che non ho scritto
Tu mi chiedi parole che non so
descrivere emozioni che non sento
giorni che non ho vissuto.
Come potrei mai…
La mia penna è gioia
anche quando si riempie di malinconia
è gioia di vita
di vissuto, di provato.
No.
Non chiedermi di smaltire inutilmente l’inchiostro
solo per insozzare fogli bianchi
di carta patinata.
La mia penna
gode beata del riposo
e ascolta silenziosa i miei pensieri
pronta a coglierne i frutti maturi.
Le parole sfrecciano nella mente
compiendo giravolte e sussulti
si rincorrono felici di poter essere libere
libere di fluttuare
senza dover per forza
essere inchiodate dalla penna
che le guarda beata
le segue con lo sguardo
le ascolta
e quando scorge
le più bizzarre
le più astratte
le più profonde e insolite
le ricopia contenta in un quadro
per poi lasciarle ancora libere
di essere dimenticate.
7 marzo 2006
Mimosa
Tende la sua mano verso di te
stringe forte
dando calore
dando comprensione
aspetta con pazienza
poi si infuria
grida
chiede
pretende
ascolta
dà.
È donna!!!
9 marzo 2006
Così lunghi così belli
Andrò fino in fondo al mare
per venirti giù a salvare
e prenderò i tuoi capelli
così lunghi così belli
li porterò su di una spiaggia
dove c’è gente che non viaggia
dove c’è gente stesa al sole
dove c’è gente che non muore
ti salverò da questo mare
per poterti riabbracciare
asciugherò i tuoi capelli
così lunghi così belli
li stenderò su quella spiaggia
dove c’è gente che non viaggia
li lascerò asciugare al sole
per tutto il tempo che ci vuole
ti salverò da questo mare
per poterti riabbracciare
pettinerò i tuoi capelli
così lunghi così belli
fino a quando sabbia e vento
avranno fatto un monumento
fino a quando verso sera
sarai ridiventata vera
ti salverò da questo mare
per poterti riabbracciare
farò una treccia ai tuoi capelli
così lunghi così belli
bacerò queste tue labbra
così ruvide di sabbia
ti donerò il mio respiro
fino a quando sarò vivo
ti tufferai giù in fondo al mare
per venirmi tu a salvare
prenderai i miei capelli
per legarli ai tuoi più belli
13 aprile 2006
Gnosi
E Lui proferì parola
senza che fosse udito suono.
In una notte buia
colma della Sua luce
svelò la verità
a coloro che ne avevano fatto richiesta.
Chi udì tali parole non dette
divenne folle per tutta la vita
e un attimo dopo
dimentico di ogni rivelazione ricevuta
riprese pacifico
la sua tediosa esistenza
senza sentire più
il bisogno di sapere
quello di volere
quello di avere.
Continuò i propri lieti passi
con un unico e solo desiderio
quello di amare,
mentre dietro di lui
scorreva lenta la fila
di quelli che bramavano risposte
a domande che non avrebbero più fatto
dopo che si fossero scordati
quelle parole udite
che mai furono dette.
1 maggio 2006
Che c’è di nuovo?
Abbiamo già detto tutto
e lo abbiamo ripetuto
all’infinito e poi ancora.
Non c’è più niente di nuovo.
Nuovo non è più una parola
è un’utopia,
dovremmo toglierla
dal dizionario.
Ecco!
Questo sarebbe davvero nuovo
rivoluzionario, sconvolgente.
Allora ci metteremmo cercare
inutilmente un termine
per indicare ciò
che prima non c’era.
Ma ormai è troppo tardi
perché tutto è gia stato
e tutto si è ripetuto
all’infinito:
Non c’è niente
che possa avere l’onore
di essere definito nuovo.
Che strano
è proprio questa
la grande novità.
7 maggio 2006
Siamo fatti così!
Si avvicinò un bambino
e gli chiese:
Perché fumi
se sul pacchetto
c’è scritto
il fumo uccide?
E il vecchio rispose:
Perché voglio morire
e dare la colpa
a qualcun altro
e non a me!
9 giugno 2006
Il calendario del naufrago
Il vento caldo
soffia leggero alle sue spalle
lo sguardo è fisso all’orizzonte
verso un infinito
lontano da raggiungere.
Gli occhi socchiusi
minacciati dal sole
che insiste cocente
sopra tutto e sopra tutti
rendendo quell’angolo di mondo
meraviglioso
e allo stesso tempo
aspro e inospitale
con intorno
niente altro che sabbia
pronta ad insinuarsi dentro di lui.
I pensieri si affollano nella sua mente
mentre stanco osserva gli aironi
volare verso il tramonto
di un altro quieto giorno
ormai sfumato.
L’ennesima riga diritta
che si somma alle altre
sulla pagina grinzosa
della sua esistenza
fino a quando
si ricorderà di tracciarne ancora.
Poi un giorno
non troverà più penna
non troverà quaderno
e si accorgerà infine
di aver trovato sé stesso.
9 giugno 2006
L’airone
Vola airone
vola lontano
vola
perché il sole
non potrà mai bruciarti
il mare non potrà bagnarti
e il cielo potrà soltanto
renderti libero.
30 giugno 2006
Icaro con gli occhiali
E a un certo punto
ti sei sentito tradito
dalla vita
dai tuoi sogni
da quel mondo
in cui sei entrato in punta di piedi
da quel prato su cui
hai corso in silenzio
facendoti sempre trovare al tuo posto
quando c’era bisogno di te.
Poi ti h sconfitto
il nemico di tutti
quel tempo avido
che ruba i giorni
uno dopo l’altro
che rompe i cristalli
che sbiadisce la gloria
che dimentica tutto e tutti
e ti presenta il conto
per ogni sorriso
comprato a credito.
Dopo fai un passo
e ti ritrovi nell’universo sconosciuto
ti senti piccolo e solo
e credi che ti abbiano abbandonato
ma è solo la paura
che impedisce all’amore
di arrivare fino a te.
Allora hai provato a volare
stupido Icaro
bruciato dal sole
ma in fondo al tuo salto di misericordia
hai ritrovato l’amore
l’affetto e la memoria
che ti sono dovuti
e di cui vorremmo ancora
inondarti la vita
quella vita
in cui aspettiamo
di vederti tornare a sorridere.
30 giugno 2006
Pesso
Corri ragazzo corri
mordi l’erba e corri
assapora il sudore
stringi il contatto
prendi e dai
e dopo corri
sulle immense praterie
che ti si presentano davanti
sui campi
sui prati
e quando arrivi in fondo
alza la testa
cerca la zampata
e poi corri
ad abbracciare
ad esultare
o a difendere
corri a difendere te stesso
mordi l’erba
stringi i denti
e corri
corri da noi
che ti stiamo aspettando.
9 settembre 2006
La canzone del cimitero
Eppure non mi sembra vero
essere allegro davanti a un cimitero
sul cartello a penzolare
c’era scritto per fiori suonare
e per picche litigare
per quadri adornare
e per cuori
per cuori innamorare.
Innamorarsi del mondo intero
e stare allegri
anche davanti
davanti a un cimitero.
Me li sono immaginati
tutti stesi giù sdraiati
con la mano nella mano
il sorriso e un tulipano
ormai certi che l’amore è eterno
e che non andranno mai all’inferno.
Bimbi, adulti e pensionati
belli brutti e screanzati
tutti quanti innamorati
nel cimitero dei fidanzati.
C’era scritto per fiori suonare
e per picche litigare
per quadri adornare
e per cuori
per cuori innamorare.
Noi stiamo fuori
portiamo fiori
piangiamo amori
proviamo dolori
i nostri cari
ci son mancati
ma se li amiamo
saranno i nostri fidanzati.
Li troveremo
un di’ lontano
e tenderemo la nostra mano
ci sdraieremo tra quelle ossa
dentro una stupida ultima fossa
lasciando gente alle nostre spalle
che piangerà e porterà farfalle
doni ricordi e fotografie
ci saran le vostre ci saran le mie.
Che sia un amico fratello o madre
che sia sorella la nonna o il padre
ci sarà scritto
ti voglio bene
ti prego rendi dolci le mie pene
guarda e proteggimi da lontano
fammi sentir sul cuore la tua mano
che sia sublime celeste e aulente
che ci sia tutto o che sia pien di niente
ricorda sempre che siamo stati
la meglio coppia di fidanzati.
20 settembre 2006
Tutto tace
È lontana
mentre tutto tace
e quel suono inutile
si ripete insistente
ad ogni tentativo.
Una cantilena triste e malinconica
che suona stonata ad ogni impulso.
Sta amando
chi ha bisogno
o forse sta riposando esausta
nella sua piccola stanza
con la vista sui sacri monti di Bernadette.
Ma intorno tutto tace
e quel suono inutile
si ripete insistente.
Dentro cresce
la voglia di averla accanto
o almeno di sentirla
lontana ma presente
quella voce
affannata e ridente
fiera di non avere disatteso i suoi compiti
imponente nella sua divisa
impeccabile, autoritaria
con la sua esperienza
il suo sacrificio.
Lontana
mentre tutto tace
e quel suono inutile
si ripete insistente.
24 settembre 2006
Amleto
C’è solo un motivo a rendere tutto quanto necessario
è quello di poter fare tutto il resto.
Allora non rimane che fare due conti.
Se l’energia del fisico ma più che altro della mente,
consumata per ottenere quello che ti occorre
vale quanto ciò che acquisti
o sia migliore non consumarsi
ma non aver niente da sborsare,
sarebbe oggi mai possibile vivere come eremiti
quando non ci sono più ghiande
che non appartengano a qualcuno
finire randagi tirandosi dietro il carrello della spesa
con quelle poche cose che di noi ancora potremmo tenere
o invece vale davvero la pena
dannarsi per un salario che ci consenta di sopravvivere
e dare ogni tanto uno spiraglio di luce alla nostra esistenza
oppure meglio rimanere serenamente soli con noi stessi
senza niente da spendere ma nemmeno da sacrificare
contribuire o lasciarsi scorrere la vita addosso
illudersi con quei pochi flash o rassegnarsi senza alcuna pena
morire o dormire
essere o non essere
qualcun altro deve averci pensato prima di me.
30 settembre 2006
Carezze
Escono fiori dalle tue mani
colorati brillanti profumati
luce dalla tua bocca
intensa e accecante
si diffonde intorno a te
travolgendo ogni cosa
dando a tutto un altro aspetto
una nuova geometria di forme sconosciute
che diventano improvvisamente note
suonano melodiose
la dove il caos sembrava imperare
i fiori si avvolgono ai raggi
sprigionano intorno il loro balsamo
rivelando una calma apparente di serenità
che cela in se l’energia di un vulcano
capace di erompere in fontane di calore
che penetrano ogni sostanza ogni materia
ogni atomo esplosivo
i fiori sbocciano sulle tue mani
colme delle carezze fatte a chi ami
a chi proteggi a chi accudisci
fiori che hanno lasciato il loro profumo nella vita
nel dolore nella gioia e sulla mia pelle vergine.
15 ottobre 2006
Canzone per noi
Andiamo via
io e te
andiamo via
lontano da questo rumore
assurdo
lontano dalle cose che
circondano
andiamo via lontano
via di qua
io e te
via di qua
con te
andiamo via per sempre
dai ricordi
e dai caffè
via lontano
soli io e te
via
via di qua
andare dove non ci sono
miracoli
andare dove non c’è
scrivere
per me
per te
per noi
sarà possibile
arrivare là?
Per noi che non
sappiamo
che cos’è
non lo vedremo
non lo sapremo
non sentiremo
il suo odore che
non può essere più dolce
di un sorriso che mi fai
di un abbraccio che mi dai
di una corsa a perdifiato
per vedere te
e quando
non sapremo più
dov’è
ci saremo già
arrivati
io e te
via
via di qua
via dai suoni
e dalle immagini
da parole un po’ difficili
dalle streghe e dai notabili
via dalle perplessità
ce ne andremo
via per sempre
via di qua
io e te
in mezzo a un sacco
di altra gente
lo faremo
io e te
taglieremo il dolce a fette
lo faremo
il sette sette zero sette.
18 ottobre 2006
Gammagt
Tic tac
tic tac
sta in agguato subdola
la stronza.
Perché la fine
vuole arrivare
così presto?
Terrorista maledetta
vuole solo farmi sapere
che c’è!
23 novembre 2006
Ricordo
È ricordo
ricordo,
il ricordo.
Mi ricordo,
ti ricordo,
ricordo noi.
Se ricordo,
lo ricordo
e ricordo
che il ricordo
è un ricordo di te!
23 novembre 2006
29 XI 2006
Non ci sono parole
non ci stanno
le rime
non si evoca
non si adula
non si guarda lontano
stringo la tua mano
e resto fermo
accanto a te.