CARO DIARIO...
15 febbraio –Brodcast yourself, è con questo slogan che fa il suo esordio sul web YouTube, il sito di video sharing che in poco tempo diviene la TV del terzo millennio, anche in questo caso tutto ha inizio in un tipico garage americano a San Francisco; Chad Hurley, Jawed Karim e Steve Chen, dipendenti di PayPal, grazie all’innovativa tecnologia di Adobe Flash, realizzano il loro progetto di un sito che consenta di caricare velocemente un video digitale da condividere con tutto il mondo; il 23 aprile sarà Karim a caricare il primo video "Me at the zoo"; in poco tempo la rivoluzione digitale, ma soprattutto la semplicità dell’operazione di condivisione, fa aumentare esponenzialmente i video presenti sul sito, si fa un video e la prima cosa che si pensa è di pubblicarlo al più presto su YouTube; sul sito appare di tutto dai gattini ai disastri, dalle brutte figure ai concerti, dalle risse agli sport spericolati e le notizie arrivano prima su YouTube che nei notiziari diventando un serbatoio inesauribile di testimonianze in occasione di terremoti e cataclismi ma soprattutto per gli eventi che si verificano in paesi in cui la censura non ne permette la diffusione come le proteste in Birmania, in Tibet e in Iran, uniche fonti per i notiziari internazionali ritrasmettono prendendole dal web; non si lasciano certo sfuggire l’occasione i personaggi famosi, dagli artisti ai politici che promuovono brani e programmi elettorali tramite YouTube, addirittura Barack Obama il 24 gennaio 2009 pubblica sul suo canale personale il primo messaggio da Presidente degli Stati Uniti d'America; YouTube diviene anche trampolino di lancio per tutti gli illustri sconosciuti che ne approfittano e quando se lo meritano divengono famosi come Susan Boyle; nel 2006 Google acquista YouTube per 1,65 miliardi di dollari, non male per Chad, Jawed e Steve; difficile però resta sempre la salvaguardia del copyright dato che in moltissimi caricano spezzoni o intere parti di programmi, film o utilizzano brani musicali come sottofondo dei propri video violando la normativa sul diritto d'autore; nel 2007 il sito diviene multilingue, tra cui l'italiano e arriva tre miliardi di visualizzazioni al giorno, il primo video a superare il miliardo di visualizzazioni è Gangam Style del rapper coreano PSY fino al tormentone dei tormentoni, Despacito di Luis Fonsi, che arriva a più di sei miliardi di visualizzazioni. Se non ci siamo già visti ci vediamo su YouTube.
29 agosto – si presenta al mondo il più devastante uragano che diverrà anche il più tristemente famoso con il nome di Katrina; il ciclone distrugge la città di New Orleans provocando oltre settecento morti, e più di mille fra Alabama, Florida, Georgia, Kentucky, Louisiana, Mississippi, Ohio; New Orleans è colpita dalla potenza massima dell’uragano distruggendo case, vie di comunicazione e inondando le zone costiere ma anche l’entroterra, che risulterà non essere stato sufficientemente protetto da un fragile sistema di argini, quasi tutta la popolazione viene evacuata da una città messa in ginocchio che si presenta agli occhi del mondo come una città fantasma a poche ore dal passaggio dell'uragano Katrina, le polemiche sui ritardi nelle operazioni di evacuazione si trascineranno per anni e New Orleans non tornerà più la stessa. Siamo canne al vento ma a volte la potenza della natura sradica anche i fili d’erba. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Nullam porttitor augue a turpis porttitor maximus. Nulla luctus elementum felis, sit amet condimentum lectus rutrum eget.
Realizzi i tuoi sogni
vent’anni dopo
ancora non ci credi
sono lì
nere come la luce
sul bianco patinato dei campi al sole
dettate dalla tua Musa
scritte nella tua anima
regalate all’infinito
piangi lacrime di soddisfazione
votando
il tuo intimo
alla rivelazione
svuotando
il tuo intimo
come un uragano
e Katrina
devasta il mondo dell’allegria
e piangi lacrime di disperazione
e scrivi ogni emozione
come se tutte
fossero in quel libro
come se tutto
fosse un’emozione
come se tutti
amassero l’amore.
Sacre
&
1 gennaio 2005
Credo
Al di là di tutte le religioni
di tutti i credo
di tutte le fedi
oltre la scienza
e tutto quello
che può provare e confutare
amo Dio
unico, solo
universale, casuale
che in un momento immoto
ha acceso la scintilla
che ci ha donato l’essenza
la materia, la coscienza
senza motivo
senza un fine
senza un dovere verso di Lui
ci guarda e ride
ci osserva e soffre
ci contempla impotente
dinanzi alle nostre assurde mostruosità
e Si chiede sorpreso
come possiamo mai
rovinare questa grazia inattesa
che senza volere ci ha donato
questa stupida, insulsa
immensa vita.
1 gennaio 2005
C’è
Dio è
quell’atomo
unico e solo
che prima del Big
e durante il Bang
si è frantumato
godendo
dell’orgasmo universale
mentre donava la vita
a tutti noi.
26 febbraio 2005
Lucantava
L’hai lasciata andare così
per diventare di nuovo bambino
ancora una volta
stupido grande uomo.
Per tornare sui banchi a imparare
per poter insegnare
e lei chiusa in quelle quattro mura
ricolme di profumi balocchi e rimorsi
a far tornare nuovi
i vecchi ricordi di bambini ormai cresciuti.
Ma in fondo non era questo
ciò voleva quel pargoletto solo
senza una tetta da svecchiare
e con un padre inerme
a cui non puoi fare a meno di volere bene.
È la sorte di tutti
atomi sprovveduti
che si ritrovano a vivere
inesorabilmente
le stesse deliranti pagine
dello stesso melenso libro,
come è accaduto a me.
Forse sono io che sto sbagliando.
Non è così che si dice
quando si ritiene di aver ragione?
Ma stasera pensando a te
ti scorgo affannato e stanco
nel tentativo, vano
di far sentire grande quel bambino impaurito
che voleva diventare un uomo.
Sto qui
a parlare con un bambino spaventato
spiegandogli che non serve a niente
diventare uomini
che la vita è una vera gigantesca presa in giro
e non rimane altro da fare
che prendere lei in giro
finché morte non ci separi.
Intanto disegniamo prati
navi sul mare
e razzi
che ci portano lontano
in uno spazio che non c’è
ma che grazie a noi esiste davvero
26 febbraio 2005
Chi
A chi darò i miei consigli
a chi donerò
la mia inutile esperienza
a chi racconterò le mie stupide favole
per chi rimarrò sveglio la sera
in ansia per un non ritorno
a chi griderò il mio amore
chi festeggerò
chi potrò mai rimproverare?
Chi, se non me
e la mia inutile esistenza.
2 marzo 2005
Iron Mike
Banderuole al vento
che non siamo altro
andiamo dietro ad ogni bava
che ci soffia accanto.
Basta poco per farci cambiar senso
idolatriamo un uomo
poi ce lo gettano nella polvere
e per noi non è più niente.
Ce lo hanno fatto vedere forte
tra quelle quattro corde
ad abbatter muri
grossi quanto lui
e anche di più
ce lo hanno fatto vedere ringhioso
contro le accuse giuste o ingiuste
di una sottana strappata
ha tirato di destro
ha gridato
ha passato i suoi errori
dietro le sbarre rugginose
dell’ignavia e dell’oblio.
Poi è tornato
cane rabbioso
e ha morso
per cadere ancora nella polvere.
Un bel giorno te lo fanno vedere
spaesato e grondante di sudore
sopra un palco immerso nei fiori
tra ugole d’oro e d’argento
con le braccia strette intorno a se
le mani sulla bocca
come a nascondere
le sue fragili emozioni
il corpo chiuso in se stesso
con la paura di essere radiografato
e visto infine per quello che è
un uomo
fragile e arrabbiato
che ha avuto e dato
che viene a confessare il suo disprezzo
per genitori che non l’hanno seguito
per istituzioni che non gli hanno insegnato.
Allora ti accorgi che
su di un ring
su di un palco
o per la strada
è un uomo
e pensa solo a difendersi
perché grande e grosso quanto possa essere
anche lui
come tutti noi
ha paura.
2 marzo 2005
La canzone dell’Amore
Allora provaci non ci vuole tanto
lascia perdere la rabbia, le illusioni e i cattivi pensieri
non ci vuole poi tanto basta metterci la A
in fondo è così che comincia l’alfabeto
è la mamma di tutte le lettere, la prima
quella dietro alla quale trovi tutte le altre
sono tutte in fila ad aspettare il loro turno
e prima o poi toccherà ad ognuna di loro
ci sono così tante parole
che non importa nemmeno avere fretta
il mondo è tondo e prima o poi passerà di qui.
Poi c’è la M, beh l’abbiamo già detta
come no è la Mamma
la prima parola che ognuno di noi ha pronunciato
bene o male, balbettata o decisa
è sempre stata lì sulle nostre labbra
a lasciarci addosso un gran bel sorriso.
C’è la O, e chi è che non l’ha mai detta
la lettera delle meraviglie, delle sorprese
apriamo il nostro dono e la bocca si allarga
felice ed emozionata e forma quel grazioso circoletto
contornato dalle labbra rosee
del bambino che nascondiamo dentro
sì è vero lo teniamo dentro
e quando arriva Natale, Pasqua o un’altra festa di doni
eccolo saltare fuori
con il suo bel cerchietto tondo di allegra meraviglia.
Dopo arriva la R, quella che ruglia, che si fa valere
da tirare fuori quando ce n’è bisogno
quando ci hanno chiuso in un angolo
con il broncio sulle labbra, l’espressione accigliata
e le lacrime pronte a tuffarsi fuori
con un doppio carpiato e avvitato
e quando la prima comincia a rigarci la guancia
allora spunta fuori il jolly, la gridiamo
rombante e rumorosa
e anche se dopo perdiamo
oh beh, perlomeno ce la siamo giocata fino in fondo.
Infine c’è la E, magnifica e sublime
l’unica che dovunque la infili mette pace
oh non c’è verso, questa lega tutti saldamente
e riesce a far sembrare tutto completamente diverso
bianco e nero, giusto e ingiusto, freddo e caldo, bello e brutto.
Su prendile, prendile tutte le parole
e se ce la metti nel mezzo
vedrai che anche le più diverse stanno bene insieme
come io e te.
Gridale, cantale, urlale
sussurrale al vicino di casa, a quello in fila prima di te
al semaforo rosso a chi ti mette le tasse
a chi ti dona a chi ti porta via
gridale una dopo l’altra
A-M-O-R-E
poi tutte assieme per cantare la canzone dell’AMORE.
2 marzo 2005
La canzone dell’Amore
Allora provaci che non ci vuole tanto
lascia perdere il dispetto è solo canto
i pensieri un po’ cattivi e le illusioni
non c’importano noi siamo troppo buoni.
Basta metterci la A incomincia l’alfabeto
è la mamma di tutte quelle dietro
se ne stanno buone in fila ad aspettare
il loro turno appena vuoi parlare,
le parole in fondo sono tante
non importa nemmen sapere quante
tanto gira intorno tutto il mondo
prima o dopo lui passa qui giocondo.
Gridale, cantale, urlale
al tuo vicino sussurrale
a quello in fila prima di te
se la maglia ti macchi col frappè,
al semaforo rosso
a chi mette le tasse
a chi ti dona magia
a chi la porta via.
Gridale una dopo l’altra A-M-O-R-E
tutte assieme falle uscire dal tuo cuore
per cantare la canzone dell’AMORE.
C’è la M l’abbiamo già sentita
con gran forza oppure balbettata
è la mamma la prima che abbiam detto
ogni sera mentre andiamo a letto,
è sempre stata sulla nostra bocca
è la gioia più grande che ci tocca
e baciandoci tutto quanto il viso
ci ha lasciato addosso un bel sorriso.
Gridale, cantale, urlale
al tuo vicino sussurrale
a quello in fila prima di te
se la maglia ti macchi col frappè,
al semaforo rosso
a chi mette le tasse
a chi ti dona magia
a chi la porta via.
Gridale una dopo l’altra A-M-O-R-E
tutte assieme falle uscire dal tuo cuore
per cantare la canzone dell’AMORE.
C’è la O un’altra delle figlie
questa lettera delle meraviglie
ogni volta che apri un pacco
fai una O e dopo ridi un sacco,
la tua bocca forma un circoletto
e il cuore batte forte dentro il petto
che sia Pasqua oppure carnevale
sotto l’albero la notte di Natale.
Gridale, cantale, urlale
al tuo vicino sussurrale
a quello in fila prima di te
se la maglia ti macchi col frappè,
al semaforo rosso
a chi mette le tasse
a chi ti dona magia
a chi la porta via.
Gridale una dopo l’altra A-M-O-R-E
tutte assieme falle uscire dal tuo cuore
per cantare la canzone dell’AMORE.
C’è la R che ruggisce e romba
fa più chiasso che suonar la tromba
con un rullo di tamburo
se la gridi butta giù anche un muro,
ogni volta che ce n’è bisogno
tieni il broncio come in un brutto sogno
che sian pianti o riso sgangherato
e se perdi almeno ci hai provato.
Gridale, cantale, urlale
al tuo vicino sussurrale
a quello in fila prima di te
se la maglia ti macchi col frappè,
al semaforo rosso
a chi mette le tasse
a chi ti dona magia
a chi la porta via.
Gridale una dopo l’altra A-M-O-R-E
tutte assieme falle uscire dal tuo cuore
per cantare la canzone dell’AMORE.
Alla fine c’è la E che lega tutti
se la strilli fa contenti belli e brutti
anche un bimbo ne è capace
se la metti in mezzo mette pace,
fa sembrare tutto un po’ diverso
bianco e nero nello stesso verso
si voglion bene e vuoi saper perchè
stanno insieme come io e te.
Gridale, cantale, urlale
al tuo vicino sussurrale
a quello in fila prima di te
se la maglia ti macchi col frappè,
al semaforo rosso
a chi mette le tasse
a chi ti dona magia
a chi la porta via.
Gridale una dopo l’altra A-M-O-R-E
tutte assieme falle uscire dal tuo cuore
per cantare la canzone dell’AMORE.
7 aprile 2005
Che storia…
Sbocciati di fronte a un fumante caffè
la macchia esotica e aromatica
indelebile della nostra vita.
Oltre le parole non dette
hanno potuto gli sguardi
padroni di un alfabeto muto
capace di urlare la passione e il sentimento
intenzionato a scuotere le nostre orecchie
con il grido acuto della libertà
libertà da noi stessi
e dell’amore
l’amore per noi stessi.
Uniti dentro un caldo groviglio
il dedalo erotico e sensuale
inestricabile della nostra vita.
30 aprile 2005
Ra
Dovessi raffigurare Dio
dipingerei un cerchio
una strada infinita da percorrere
dove non partire da un inizio
per non trovare mai una fine.
Un cerchio
come l’ingresso di un tunnel
infinito di luce
in cui entrare
senza alcuna certezza
ma ricolmo di esaltanti speranze.
Un cerchio
verso lo spazio esteso
un’uscita a cui affacciarsi
abbandonando ogni pretesa
ogni dovere
ogni nefasto bisogno.
Un cerchio
da cui gettarsi
con gli occhi beatamente socchiusi
verso l’immensità della vita
della ridente gioia
delle candide emozioni
dell’assoluto amore.
16 maggio 2005
Dialogo di un miscredente con Dio
Ci hai abbandonati!
No, voi mi avete abbandonato.
E tu di conseguenza non ti curi più di noi.
Voi non desiderate le mie cure.
Tu ci hai abbandonato.
Io vi ho creato un mondo e voi ne avete fatto questo.
Tu hai creato un mondo e ce lo hai negato.
Voi non avete mai voluto ubbidire.
Tu ci hai creato e ci hai negato la vita!
Io la vita ve l’ho donata.
Tu ci hai donato la vita, senza volercela lasciar godere!
Voi avete un concetto distorto del godere.
Godere è vivere!
Ed io vi ho donato la vita, godete di questo.
Tu ci hai creato e ci hai lasciati soli!
Io sono sempre con voi.
Sì, per riprenderci! Un padre non può dare la vita ad un figlio,
fargli vedere il mondo intero e dirgli:
tutto questo tu non lo puoi toccare,
credevi davvero che noi potessimo accettarlo?
Siete degli stolti.
Tu ci hai creato stolti, tu hai creato un giocattolo per la tua eterna noia
e quando hai visto che noi non stavamo al tuo gioco
ci hai abbandonato nell’ignoranza,
ci hai dato la vita, ci hai dato un mondo meraviglioso
ci hai fatto sentire padroni di questo mondo
e poi ci hai chiuso la porta in faccia!
Voi non siete padroni del mondo.
Tu ci hai abbandonati, ci hai scacciati perché avevi paura di noi,
perché hai capito che noi volevamo diventare come Te,
perché tutto quello che ci hai lasciato guardare
ci ha fatto credere di poter essere Te,
Tu ci hai abbandonati
perché avevi paura che potessimo diventare Te,
che male avremmo potuto mai farTi?
Avreste creato mondi dimenticando di seminarvi Amore!
16 maggio 2005
Paradiso
Sento la vita
colarmi addosso
come miele
e grido sì!
17 maggio 2005
Un prato d’amore
Ogni bimbo è come un fiore
sboccia allegro nel tuo cuore
ogni fiore è un bel sorriso
si apre dolce sul tuo viso
un sorriso è come vita
questa favola infinita
e la storia non finisce
qui c’è un bimbo che fiorisce.
15 agosto 2005
Non più
È da allora
da quando non si tagliano più gli alberi
da quando abbiamo smesso
di metterci in ginocchio
e di invocare
da quando si aspetta
solo per dare
ma soprattutto per ricevere
da quando fuggiamo lontano
all’altro capo del mondo
a festeggiare al sole
distesi su spiagge dorate
con solo un cappello rosso in testa.
È da allora
da quando abbiamo smesso
di scrivere lettere
cartoline, auguri
per digitare due unici tasti
e spargere il nostro buon cuore
nell’etere
con pomposi messaggi precompilati
OK invio
per far girare un’infinita catena
di finto amore.
È da allora
E anche se arriva l’inverno
non è più freddo
non c’è più neve
e non è più Natale.
24 agosto 2005
Knocking
Ho bussato alla porta del Paradiso
ho bussato
ed ho atteso che venisse aperta
ma non ha risposto nessuno,
sono rimasto ancora lì
ad aspettare
ma la porta rimaneva chiusa.
Mi sono seduto
ho preso la mia chitarra
ed ho cominciato a cantare
la mia canzone preferita,
quella che parla di amore ed amicizia
di strette di mano
di abbracci e di baci.
Ho bussato ancora
e sono rimasto ad aspettare
cantando
la mia canzone preferita.
Intorno a me
si è radunata una piccola folla
bussavano e rimanevano lì ad aspettare
cantando
la loro canzone preferita.
Ho cantato sotto il sole
illuminato dalla luna
in coro con tutta l’altra gente
ed ho smesso di aspettare
perché anche se nessuno
era venuto ad aprirmi
io ero già dentro,
ero entrato cantando
cantando in coro
la mia canzone preferita.
25 agosto 2005
La cicogna
Si sveglia col sorriso
vola placida sotto il sole
guarda, osserva, gode
vive, di quell’immenso dono Divino
che la circonda
e quando viene sera
soddisfatta e serena
colma d’amore da regalare
ritorna canticchiando
al suo cigno delle cicogne.
2 settembre 2005
Fiori per te
Le parole
sono come fiori
A
ogni lettera
un petalo colorato
M
ogni accento
una goccia di rugiada
O
leggere
come sfogliare una margherita
R
cerchi
la risposta ai tuoi desideri
E
m’ama, non m’ama
m’ama.
Parole
i miei fiori d’amore
per te.
28 novembre 2005
29 XI 2005
Sfoglio le pagine della vita
lasciandomi invadere
sopraffare dai ricordi
ed ecco arriva
puntuale come un rintocco.
Il vibrare si spande lontano
pervade la mia intimità
scuotendo da dentro
e come il solstizio
riapre nuovi orizzonti.
Si illuminano percorsi
da visitare quotidiani
senza fretta insieme
e per incanto
il futuro si ripete diverso.
13 dicembre 2005
Durlindana
Apri questa porta
apri per favore
togli questa barriera che ci divide
apri
perché quello che ho da dirti
è importante.
Mi dispiace di svegliarti
sono steso davanti alla tua porta
e tra un minuto me ne andrò
portando con me
questi insipidi biscotti da tiramisù
mi dispiace devo andare
il mio posto è là.
Apri
apri che è importante
sono su di giri
apri altrimenti
questa pelle sconosciuta e sincera
chi la scalderà?
Aspetto ridendo
che tu apra
aspetto parlandoti
insistente
ma il tuo cuore rimane chiuso
e non dici una parola
sei più piccola che mai.
Apri
apri ti prego
apri e gettati con gioia
nel baratro che ti si è creato intorno
apri
o Durlindana
potrebbe morire per sempre.
15 dicembre 2005
Fantasia
È un refolo di vento
una brezza leggera.
Solletica la fronte
soffia sul viso illuminato dal sole.
Gli occhi socchiusi
un sorriso beato dipinto sulla bocca
i capelli danzano ad ogni respiro
e la pelle suda.
Le braccia si allargano ad accogliere la luce
i piedi nudi scalpitano impazienti
mentre stai per spiccare il salto
e volare libero
sopra quella vallata verde
dove raccoglierai i frutti della mente.
15 dicembre 2005
Le loro mani
Tiene la mia mano nella sua
grande, calda
mi accompagna
per le strade lunghe
dritte e tortuose
che si dipanano
sotto i miei piedi.
Tiene la sua mano
sopra le mie guance
mi da forza, sicurezza
calore e speranza
per una strada di luce
nutre il mi corpo
allevia il mio spirito.
Tengono le loro mani giunte
intorno alle mie
e sul bordo del letto
ripetiamo parole
il cui dolce suono
invoca amore
per le strade di tutti.
23 dicembre 2005
Lo devo a te
Eppure devo tutto a te!
Perché se non ti avessi accompagnato
quel giorno
non avrei potuto trovare
quell’angolo di paradiso
dove ho speso
gli anni più belli
della mia adolescenza.
Perché senza quell’angolo
non avrei trascorso
giorni stupefacenti
su spiagge anonime
piene di sorrisi e speranze
di amori passeggeri
e atroci tunnel senza sfondo.
Perché senza quel mare
non avrei creduto amore
ciò che poi mi ha ucciso
spengendo in me
l’anima, la fiaba
e la capacità
di poter sentire intorno.
Perché se non fossi morto
non avrei visto la luce
rifugiandomi meschino
tra quattro grigie mura
dove con calma
ho potuto nutrire la mia anima
godere e finalmente cercare.
Perché se non avessi
saputo cos’è la luce
non avrei mai potuto trovare
la fiamma della Musa
esserne travolto e cullato
spremuto e risanato
e finalmente vivere.
23 dicembre 2005
Natale
È Natale
la festa che arriva di notte
e con un soffio di pace
svaniscono le cose brutte.
È Natale
tra gli alberi in mezzo alla neve
con un sorriso d’amore
il cuore diventa più lieve.
È Natale
lascia entrare
questo amore
ti riempia tutto il cuore
di speranza di pace
e di colore.
È Natale
lascia uscire
questo amore
non tenerlo dentro al cuore
dai speranza dai pace
e dai colore.
È Natale
la casa si riempie di doni
dentro il presepe c’è pace
di stelle nel cielo milioni.
È Natale
al freddo ci aspetta un bambino
e con la sua fede d’amore
illumina il nostro cammino.
È Natale
lascia entrare
questo amore
ti riempia tutto il cuore
di speranza di pace
e di colore.
È Natale
lascia uscire
questo amore
non tenerlo dentro al cuore
dai speranza dai pace
e dai colore.